E adesso, mi ripeto smarrita a metà della lezione di danza.
E adesso, cosa faccio, mi chiedo nello spogliatoio solitario, mentre una goccia d'acqua mi cola sul volto.
Fino a ieri oggi mi sembrava un'opportunità.
Mi sembrava quasi di pensare con sollievo al giorno dopo la fine.
Quel giorno è arrivato, ma il sollievo è svanito, veloce come una bolla di sapone.
E adesso, penso stranita, adesso che non ho obiettivi, non ho speranze, non ho una data cui tendere, non so che fare.
La giornata scorre lenta e inconcludente, lasciando spazio a questa tristezza serale.
Mille banalità riempiono la mia mente, il tempo, le ferite, la cura: tra l'oblio e l'emozione, che temo, forse preferisco quest'ultima.
Il vuoto è come una lentissima morte, in fondo, in cui mille giorni tutti ugualmente grigi stanno davanti a me.
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