lunedì 24 marzo 2014

La scrittura è come una pianta

Mi sento svuotata.

Dopo tre riscritture, se non quattro, e altrettante pesanti revisioni, posso considerare finito il racconto per il concorso.

Lo odio, per farla breve.

Scriverlo mi ha dato solo dispiaceri a non finire.

Innanzitutto io non vorrei partecipare a un bel niente, dato che la mia nota emotività e la mia arcinota timidezza non mi agevolano certo. In secondo luogo, il trovarmi costretta a produrre entro una determinata data (ravvicinata) un pezzo molto breve, 3.600 battute, poco più di una paginetta, per capirci, mi ha subito fatto sentire "incastrata", la stessa sensazione spiacevole che mi ha dato l'infilarmi in un abito troppo stretto, troppo colorato e troppo aderente (per intenderci quello del matrimonio di Cristina).

Ho coccolato un'idea per il mio racconto, molto intima e molto difficile. 
L'argomento è delicato, senza dubbio e subito ho iniziato a patire la mancanza di spazio.

Al centro di tutto una lettera.

Voi non ci crederete, ho mal di pancia da tre settimane.
Dormo poco e male, sogno abbandoni, adozioni e lacrime a tutto spiano e mi sveglio più stravolta che mai.
Oggi ho inaugurato la settimana con una triplice occhiaia da urlo (di orrore) e ho tutt'ora mal di stomaco.
Prego, per farla breve, che sia un po' di influenza (insomma un virus dai) o qualche altra cosa del genere. 

In realtà sono proprio mal messa.

Comincio a pensare che la scrittura, o meglio, la narrativa, sia come una pianta: ha bisogno di spazio per le radici, per farla breve, altrimenti non ha modo di svilupparsi. 
Mi sento come la pianta con le radici tutte compresse!

Ieri sono arrivata a pensare, nel tardo pomeriggio, di non voler più scrivere per almeno 15 giorni, di aver bisogno di una tregua, di una vacanza, nel senso etimologico del termine, da tutto e tutti, per ricreare i miei sensi un po' troppo affaticati e scrivere solo 

I cattivi pensieri ricominciano a inseguirmi e ho bisogno di raccoglimento per allontanarli.

Non me ne vogliate, ma, oltre che di spazio, ho bisogno di un po' di tempo.






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