Premetto di non essere una fan dell'omonimo telefilm, che ho trovato, per quanto poco ne abbia visto, quando di più lontano dalla nostra realtà femminile e quanto di più pieno di stupidi luoghi comuni sul gentil sesso.
Tuttavia, ho potuto notare come il costante senso di inadeguatezza femminile, sempre rinfocolato da giornali e trasmissioni tv, abbia trovato in questo telefilm americano imperitura fonte di ispirazione, tanto da rendere alcune donne schiave delle mise imposte da Carrie&Co (date un'occhiata a come si veste davvero nella vita quotidiana, per favore).
Avere presente lo storico locale Zelig a Milano? Quello in viale Monza 140, per intenderci, nato come circolo.
Ecco, chi non c'è mai stato non sa di cosa si tratti. E, in particolare le donne, vengono abbigliate come dovessero andare in discoteca o in tv, senza rendersi conto che ci si trova in una stanzetta molto ruspante, con tavolini di alluminio, e tre gradinate decisamente alte su cui arrampicarsi e star seduti come appollaiati su un ramo.
La discesa è poi la parte migliore...
Quelle che non ci sono mai state si individuano subito per le loro mise inappropriate.
Ma ogni tanto qualcuna riesce a spiccare nella folla.
Abito estivo semi trasparente rosa cipria (guai se non è all'ultima moda), calze bandite, abbronzatura finta, orecchini a lampadario e scarpe con tacco chilometrico, trucco in quantità industriali: l'occhio si appanna quando vede dove è finita e, soprattutto, dove dovrà arrampicarsi e da dove dovrà scendere per vedere lo spettacolo. I gradoni sono alti almeno 40/50 cm, sono foderati in linoleum d'antan rosso, e sono duri come il marmo. Il cappotto, se ce l'hai devi tenertelo in braccio e la borsa poggiata a terra.
Non è, insomma, il posto giusto per sfoggiare le ultime tendenze in fatto di moda.
Intorno, lo sguardo divertito delle altre donne e ragazze, quelle che, di certo, lei ha pensato di abbagliare con la sua mise d'attacco (una vittoria facile facile in mezzo a quel popolo di jeans).
Ridono sotto i baffi ed è come una rivincita della donna normale e... reale su quella plastificata dei telefilm.
Per due ore, la nostra modaiola rabbrividisce nella sua canottiera, seduta scomodamente con i gradini, seduta a fianco di un poveretto assolutamente normale, che alla fine dello spettacolo deve caricarsela letteralmente in spalla per farla scendere, infreddolita e anchilosata.
Forse, stando a come guardava le altri "sciattone", avrebbe preferito essere lì con una che è in grado di muoversi con le sue gambe e che non deve essere poi rianimata come un bastoncino di pesce...
Morale: se tutti sono in jeans e tennis, spesso, c'è un perché....