Non trovo un aggettivo migliore per descrivere l'esperienza di chi, come me, nella maggior parte dei casi, quando entra in un negozio e chiede una camicia si trova a fronteggiare lo sguardo perplesso/lievemente strafottente della commessa.
Perché?
Perché nella maggior parte dei casi la mia fisicità risulta incompatibile con le dimensioni di uno dei capi di abbigliamento più amati, la camicia.
Tra modelli super extra slim elasticizzati e non, il mio povero "cuscino" proprio non ci sta.
Vi chiederete: sei grassa?
Stando ai numeri puri no.
Stando all'attuale gusto comune, sì.
Ho un seno abbondante, su un corpo piccolo e relativamente equilibrato, molto "curvilineo".
Per intenderci, una linea a clessidra, dotata di seno e sedere e fianchi.
Una donna normale ecco e non uno spazzolino da denti.
Eppure, è terribile quella sensazione di imbarazzo e inadeguatezza che ti coglie quando entri in un negozio qualsiasi e prima di guardano accigliati e poi ti allungano una 46, dicendoti che, se necessario, hanno anche una taglia più grande.
Ma poi mi calano le maniche al ginocchio, le spalle mi arrivano ai gomiti, e la camicia mi fa da abito...
Non mi va la 46....
E' grossa. E pure la 44 talvolta.
Quello che io rivendico è la realizzazione di modelli non "da signora" per donne normali.
Mi guardo intorno e di tavole da surf, lunghe e strette, ne vedo ben poche.
Al contrario vedo tante "sorelle" alte 1 metro e 60, con il 36 di scarpe e una abbondante 3^ tendente alla 4^.
Compriamo anche noi...
E dopo 12 mesi smettiamo di avere 12 e 13 anni, cresciamo, vogliamo vestirci come esseri umani e non come tende! Magari di marrone pure.
Siamo normali. Siamo la maggioranza.
Sapete cosa lo dimostra incontrovertibilmente?
Il fatto che, nei negozi, rimangono tutte le taglie dalla 42 compresa in giù.
Ergo, non siamo noi a doverci adeguare a ogni costo al vestito, ma lui a noi!
Fate taglie normali, bastardi!
E, per favore, non chiedetemi più se mi sono rifatta il seno.
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