Ecco una nuova intelligente esternazione sulla condizione giovanile italiana, guarda caso travisata anche stavolta dagli organi di stampa che ha fatto andare in bestia, giustamente, quei poveracci della mia martoriata generazione.
E stavolta non è uscita dalle labbra del defunto ministro oppure della beneamata riformatrice del sistema pensionistico, ma dal multi privilegiato Elkann. Un giovane che, non metto in dubbio sia ricco di qualità e di spirito di sacrificio, che ha lavorato duramente su se stesso, ma che, è evidente, non ricopre il suo posto per merito.
E' la sua nascita ad avergli permesso di diventare quello che è e di arrivare dov'è.
Se si fosse semplicemente laureato a Torino al Politecnico, con o senza ascendenza americana, sarebbe ad arrabattarsi esattamente come tutti gli altri, emigrato, in procinto di emigrare oppure impegnato in un'occupazione non alla sua altezza, come la maggior parte di noi comuni mortali.
Può darsi che la stampa abbia travisato (se non la sappiamo gestire è meglio tacere...) ma quello che mi pare è che ci sia una costante capacità di calarsi nel mondo reale, che, ci tengo a sottolinearlo, si vede meglio da dentro Mirafiori che non dall'ultimo piano del Lingotto.
Nessun commento:
Posta un commento