Pensavo che il mio ufficio e limitrofi fossero abitati da strani soggetti.
Oggi ne ho scovato uno ancora più strano.
Eravamo seduti in sala mensa, a consumare il tipico triste pranzo del venerdì, quello messo insieme sotto l'assillo del frigo vuoto. Immaginatevi una stanzetta a pian terreno, esposta a Nord, con tende a pannello un tempo bianche, tavoli di plastica bianca e seggiole pieghevoli azzurre, gialle, verdi, bianche e nere.
Il tutto assai economico, come il frigorifero che ci è stato destinato (per me il sopravvissuto di qualche test che non sono riusciti a piazzare mediante lotteria aziendale) e i due forni a microonde.
Il popolo della sala mensa è quello che risparmia e che ha fretta.
Quello che vuole pranzare in mezz'ora, si porta le cose da casa e usa i ticket per fare la spesa, esattamente come faccio io.
Ebbene, oggi entra uno strano tizio, magro, allampanato e con un profilo da corvaccio, nero e grigio, arruffato nella chioma fluente e un po' hyppie nell'aspetto.
Questo si avvicina al nostro tavolo, prende una sedia libera, la rivolge verso il microonde e si siede.
Solo a questo punto ci accorgiamo che ha in mano una telecamera.
Per circa 5 minuti, durante i quali tutti si ammutoliscono, continua a filmare il microonde, il cui piatto funziona a vuoto.
Poi si alza e se ne va.
Mah.
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