lunedì 25 giugno 2012
Il lavoro infaticabile del bombo
Quello che era un piccolo cespuglio di lavanda piantato quasi per scherzo ai bordi del mio giardino si è trasformato in una grande macchia lilla e profumata ai margini del prato.
Esposta in pieno sole, è un gioioso richiamo alla Provenza, da cui, ahimé, sono lontana mille miglia.
La grande lavanda dal profumo frizzante richiama insoliti visitatori, alacri raccoglitori di miele a frotte. Instancabilmente, ogni giorno, finché c'è sole, la lavanda è ricoperta letteralmente di bombi.
Il loro bzzz è paragonabile solo alla velocità con cui bottinano il polline.
Sono così buffi, così rotondi, con il loro corpicino setoso e lucente, a strisce nere e gialle, così perfetti nella loro forma da riuscire a intenerirmi.
Quando il sole è alto, arrivano anche le farfalle, eteree si posano anch'esse sulla lavanda.
Ce n'è una piccola, di un arancione intenso, a macchie nere, che ha attratto la nostra attenzione, così diversa dalla esolite cavolaie bianche.
Ogni giorno la cerco, tra gli affaccendati bombi, nella speranza di ritrovarla e... oggi pomeriggio ce n'erano due, se non identiche, almeno simili.
Quale sarà mai quella autentica?
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