mercoledì 27 giugno 2012

Mostra anni '70



Anni '70, lontani e per certi versi incomprensibili

Pur essendo tecnicamente figlia degli anni '70, di questo decennio non ricordo assolutamente nulla.
Intellettualmente la mia coscienza si è risvegliata negli anni '90, verso la fine, perfino il decennio precedente è trascorso scivolando inconsapevolmente sulle mie giornate di bambina.

La mia curiosità intorno agli anni '70 è cresciuta dopo la lettura del bel libro di Benedetta Tobagi, alimentata da un sacco di documentari trasmessi su Rai Storia.

Desideravo vedere la mostra a Palazzo Reale per avere qualche percezione diretta su un'epoca di cui ho ricevuto impressioni di tipo familiare e mediatico.

In questo spazio espositivo grande, mi sono un po' persa e un po' annoiata e un po' divertita.
Non voglio descrivervi le opere, non me ne vogliano tanti intellettuali, ma quello che ho visto mi ha richiamato anni che devono essere stati eccezionalmente verbosi, retorici, avvitati su se stessi.
La letteratura per le donne (per liberarle, credo), quella grafica così datata, tutti quegli slogan urlati, mi hanno dato l'impressione di un tempo in cui lo spirito critico e la ragione hanno abdicato di fronte all'assolutismo del dogma.

In complesso, stimolante l'opera di Emilio Sgrò, un nonsense acuto e di Tadini, grandi tele vivide.

La cosa che più mi ha colpito è stata però l'opera di Baj dedicata alla morte dell'anarchico Pinelli che ha trovato la sua collocazione ideale nella sala delle Cariatidi a Palazzo Reale (dove doveva essere esposta già nel 1972).
Il grande spazio accoglie nell'ombra e con il riflesso degli specchi la rappresentazione di un o degli episodi più controversi della storia italiana, la morte, avvenuta in circostanze misteriose, di Pinelli, il 15 dicembre 1969.

Chi conosce la vicenda e vede l'opera, non potrà non apprezzare il realismo della rappresentazione del dolore della moglie e delle due figlie, priva di retorica, immediata e genuina.


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