giovedì 10 luglio 2014

La mia seconda vita

Fino a qualche mese fa frequentavo saltuariamente un bar un po' distante dal nostro ufficio in cui ogni tanto ci si rifugiava a prendere il caffè e a spettegolare lontano da orecchie indiscrete.
Non accettando ticket restaurant ed essendo piuttosto lontano dall'azienda era fuori dai giri dei colleghi.

Un bar vecchio stile, gestito da due coniugi di una certa età.
Con il passare del tempo la moglie ha cominciato a dare segno di decadimento e i segnali inequivocabili dell'avanzare di una malattia progressiva hanno reso necessaria l'assunzione di un'aiuto, un'altra signora di una certa età, chiaramente sudamericana.

Tempo dopo, quando ormai le mie frequentazioni si erano rarefatte fino a scemare, ho saputo che la signora era morta improvvisamente.
Recatami nella vicina farmacia, settimane più tardi, avevo trovato il locale chiuso, mentre dopo poco tempo un nuovo bar, più alla moda, aveva aperto due vetrine più in là.

Avranno chiuso il negozio, avevo pensato.

Stamattina, reduce da una commissione in farmacia, mi trovo con in mano il resto di un euro.
Vittima di ben due pacchetti di agghiacciante caffè Corsini (si sappia che porcheria immonda è) decido di bermi un caffè come si deve. 
Visto da fuori, il bar sembra nuovo: il vecchio bancone alto e bianco è stato sostituito da un banco in vetro con un bellissimo espositore di brioche e paste che occupa tutta la lunghezza del negozio.
La vecchia rastrelliera per le brioche d'ottone è scomparsa e le brioche sono tante, di molti tipi, e decisamente golose all'aspetto, diverse da quelle asfittiche di prima. Scomparsa è anche la parete di specchio, con tutte quelle tristi bottiglie di liquori tutte cominciate. Sparita la mensola killer ad altezza cranio vicino ai tavolini e il triste espositore di panini avvizziti in fondo. E' scomparso anche quell'odore stagnante di pane da toast che dilagava nel bar.

Insomma, un locale nuovo nuovo.

L'hanno venduto, penso, io, vediamo chi lo ha preso.

Entro e... sorpresa! A servire c'è il nostro signore, che pare aver guadagnato 10 anni di vita.
Barbetta giovanile, dimagrito, più riposato, fa anche battute.

E, al banco, c'è anche la nostra signora sudamericana, sempre uguale, che si muove volteggiando sempre con i medesimi gesti.

Hai capito, penso io.
Ma non mi stupirei se il nostro uomo avesse, oltre al locale, ristrutturato anche la sua vita privata.

Sereno, rilassato, come fosse... un'altra persona!

Che dire, morta una moglie... se ne fa un'altra?




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