Hai già i tuoi di genitori e sei, inequivocabilmente grande.
Non hai quindi necessità di averne di scorta.
Si dice che gli amici si riconoscono nel momento del bisogno. Molti falsi amici scappano quando sei in difficoltà.
Ma c'è un'altra categoria molto insidiosa: quella degli amici che ci sono solo nel momento del bisogno.
Pronti prontissimi finché siete in crisi: con il lavoro, con i parenti, con il marito, con altri amici, con voi stessi.
Sempre lì a confortarti, a consigliarti, a dirti come e cosa devi e non devi fare.
E qui sta il punto: sono genitori aggiuntivi ai vostri, per altro spesso molto più discreti ed empatici. Avanzano come bulldozer, implacabili, senza tener conto della tua individualità. Piano piano inizieranno a influenzarti (o a cercare di farlo) non solo su quanto concerne il tuo problema, ma anche su cose che non c'entrano.
Vivono e nutrono la loro autostima con i consigli che ti danno: si sentono così superiori, bravi, capaci.
Il ritorno alla normalità, che prima o poi c'è, limette in fuga. Non reggono il confronto con una persona adulta. Non solo, non tollerano la minima critica, la minima osservazione.
E cercheranno di rigirare le frittate dandoti la colpa di non si sa che.
La colpa della fine di un rapporto che non riescono più a sostenere la daranno a te, prendendo al volo la prima scusa più o meno plausibile.
Lasciagliela e lasciagli tutti i consigli e le paranoie.
Meglio girare i tacchi e impiegare energie e tempo altrimenti.
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